Verso
la fine degli anni 50, la sostituzione dei
tubi a vuoto con i transistor nei circuiti di calcolo contraddistinse
la nascita di una nuova
generazione di elaboratori più veloci ed economici. Realizzato
nel 1948 dagli americani Barden, Brattain
e Shockley, il transistor è un dispositivo elettronico costituito
da un cristallo di silicio o di germanio in cui vengono opportunamente
introdotti atomi di materiale diverso. Applicando ad uno dei suoi
tre elettrodi una debole tensione, il transistor è in grado di controllare
il passaggio di una corrente di intensità molto maggiore, ma con ingombri
e costi di fabbricazione molto più contenuti rispetto alle valvole. |
Le
innovazioni che migliorano le prestazioni dell'hardware intorno
agli anni '50 furono essenzialmente due: il transistor,
creato nel 1948 da W.H.Brattain, John Bardeen e W.B.Shockley, e
il nucleo magnetico prodotto all'inizio degli anni
'50. |
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Il
transistor (TRANsfer resISTOR)
è un dispositivo a semiconduttori con tre elettrodi che amplifica
correnti e tensioni elettriche a "freddo", ossia non necessita
di calore, come accade invece per le valvole
termoioniche: inoltre è di dimensioni notevolmente ridotte
ed è molto veloce. |
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Il
nucleo magnetico non è altro che un piccolo anello
di materiale ferromagnetico (ferrite) che, montato su un telaio di
sottili conduttori, può costituire un sistema di memoria interna ad
alta velocità. Le informazioni vengono rappresentate su una
serie di nuclei magnetizzati, alcuni in un senso ed altri in quello
contrario, e l'accesso alle informazioni avviene in pochi milionesimi
di secondo.
Nello stesso periodo divenne possibile, con l'uso delle memorie
ad accesso diretto (R.A.M., Random Access Memory), un'elaborazione
interattiva (on-line). |
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Memoria
a nuclei magnetici
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